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4 settembre 2008

ho aperto distrattamente un nuovo libro e ne è sgusciato fuori un piccolo cartoncino.
sopra ci sono scritti due nomi e una data: Luca e Roberta 4 settembre 2008.

il libro in cui ho trovato il bigliettino parla d’amore.
o meglio: è un libro in cui l’amore parla di sé attraverso le penne di amanti celebri. è una raccolta di lettere d’amore. non tutte bellissime; ma certamente sincere. perché nessuno di quegli amanti lì avrebbe mai pensato che un giorno qualcun altro – a parte l’altra metà del loro cuore – avrebbe avuto voglia di leggere le parole in cui il suo sentimento tentava a tutti i costi di incastrarsi.
e io proprio qui dentro, proprio oggi, ci ho trovato il più sintetico e straordinario tra tutti i messaggi d’amore: la prova che in un posto di questo strano mondo, malato di cinismo e a corto di futuro, due amanti si sono giurati amore eterno di fronte a decine di testimoni sconosciuti. ci hanno messo la firma, al loro amore. ci hanno messo tutta la vita ad arrivare lì. e poi ci hanno messo perfino una data.

io il libro l’ho comprato usato; e l’ho pagato meno della metà del suo valore originario.
mi chiedo se l’amore di luca e roberta, a più di sei anni di distanza, sia rimasto intatto.
di più: spero che addirittura, in barba alla crisi, abbia raddoppiato il suo valore.

libro

Se ti lascio ti cancello

Grazia mi commissionò non molto tempo fa una breve guida per le lettrici, da usare nel caso di fine di un grande amore ai tempi dei social network.
io l’ho scritta; voi fatene quello che volete. io ve lo dico, petò: prima o poi, può tornare utile.

*

C’era una volta lo scatolone: era quello anonimo, che montavi con grande determinazione per infilarci la sua felpa preferita, le lettere che ti aveva scritto, i dischi che ascoltavate, i libri che ti aveva prestato e quelli regalati con dedica romantica, la sua coperta preferita, la sua tazza, perfino il suo spazzolino e il fondo del barattolo di nutella avanzato dopo la vostra ultima colazione insieme. La fine di una storia d’amore è una separazione in due tempi: prima dal partner, poi dalle cose in comune. Almeno per un po’, almeno finché il dolore non è stato metabolizzato e si è pronti per andare avanti e conservare solo bei ricordi. Questo fino all’avvento dei social network. La rete oggi non è solo il luogo dove molte coppie si incontrano (la stima è ormai di oltre una coppia su tre) ma è anche la piazza virtuale in cui l’amore viene reso pubblico. Il web gronda di spremute di cuore degli innamorati, che producono fiumi di romanticissime foto, di messaggi, video, canzoni, articoli, post, tweet poetici e feed mielosi che la rete conserva e propaga potenzialmente all’infinito. È Facebook il social network più romantico: pubblicare foto con “tag” (una sorta di didascalia che associa altre persone alla nostra foto) del partner, infatti, esprime complicità e vicinanza e contribuisce a farci sentire legati, come spiega lo psicologo Christopher Carpenter della Western Illinois University. E se oltre 23,2 milioni di italiani hanno un profilo Facebook e di questi quasi 16,5 milioni lo usano abitualmente (dati Duepuntozero Research dal rapporto 2013 “Italia 2.0”) è lecito chiederci: cosa succede nel virtuale quando nella vita reale l’amore finisce?

Scaricati da un’app. Gli psicologi Steve Whittaker e Corina Sas dell’University of California di Santa Cruz hanno coordinato un’indagine per capire cosa succede alla vita virtuale di una coppia che scoppia. Lo studio si intitola Design for Forgetting: Disposing of Digital Possessions after a Breakup (trad. Progettare la separazione Read More

Senza nessun valore

sto lavorando a un testo di cui devo stare bene attenta a non avere paura altrimenti non riuscirò ad affrontarlo. lo sto prendendo alla larga, a dire il vero. e per farmelo amico gli porto dei doni. non sa, il mio testo, che qualcuno di questi omaggi troverà un suo spazio, più o meno fedele all’originale.
uno di questi regali l’ho rubato a Ingmar Bergman, precisamente al suo Scener ur ett äktenskap, in italiano: Scene da un matrimonio o anche Scene di vita coniugale, si può scegliere la versione che si preferisce. il film è del 1973. io lo vidi anni fa e ne rimasi estremamente intrigata.
ora che devo scrivere questo testo qui, che parla di amore [e quale testo non ne parla] sono andata a ricercarmi il film. poi ho cercato la sceneggiatura perché volevo rubarmene un pezzetto piccolo, quello dove lei, Marianne, incontra la signora Jacobi.
ho il difetto di credere che in rete ci sia tutto. per quello che cercavo io non è così. ma siccome l’ho preso per me, ora il testo lo metto in rete e ci sarà anche per qualcuno che un altro giorno ne avrà bisogno. o voglia. Read More