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Fondamentalismo cattolico a Brescia: ecco i colpevoli!

Allora.
Prima di tutto, grazie dei contributi.
Dopo l’apertura della nostra piccola pagina, ecco che la redazione del BresciaOggi si è ieri attivata con un bel lavoro di equipe per arrivare a capo del …grattacapo.
A questo link potete trovare l’articolo comparso oggi sul quotidiano e che spiega l’origine di queste misteriose affissioni sul mistero della fede.
Dunque, i responsabili sono questi:

– l’Associazione Cristo Morfosis, di origine messicana e con sede in Italia a Ragusa. Conta circa venti aderenti e promuove l’evangelizzazione veloce attraverso le immagini. L’associazione non è riconosciuta ufficialmente dal magistero cattolico: il vescovo di Ragusa sta valutandone l’approvazione.
– il cappellano della clinica Poliambulanza, don Luca Paitoni, coordinatore del movimento e ideatore della campagna.
– alcuni non ben identificati finanziatori privati che hanno permesso l’acquisto degli spazi.

Alcuni di voi avevano già segnalato la possibile origine della campagna, in particolare segnalando i due siti dell’ associazione XtoMorfosis e rilevando la vicinanza alle immagini degli sfondi proposti da un’altra organizzazione dal nome Nuova Evangelizzazione.

Dalle pagine di BresciaOggi, don Paitoni annuncia una nuova campagna per l’autunno.
Qualcuno di voi avanza l’ipotesi (non del tutto ingenua) che Brescia sia stata scelta in quanto meta della visita papale in novembre.

Questo continua a mantenere aperti diversi interrogativi:
– perché viene permesso di mantenere questa campagna in spazi pubblici?
– perché un messaggio religioso ambiguo, anche se di stampo cattolico, viene lasciato per oltre due mesi in luoghi di visibilità?
– perché la città viene trasformata in terreno di possibili scontri religiosi?
Tralascio, ovviamente, le implicazioni legali di una rete di finanziamento corposa e ignota, di una campagna senza mandante dichiarato e in palese dispregio della laicità dello stato italiano.

Il prossimo passo è la denuncia dei responsabili ad autorità di garanzia sia della libera espressione nel rispetto di ogni credo politico e religioso, sia a realtà in grado di risalire alla rete di finanziamenti legata a XtoMorfosis.
Siete liberi (nonché esplicitamente invitati) a segnalare a chi riteniate giusto questa situazione. Brescia rischia di diventare un pericoloso precedente sia per il fondamentalismo catto-populista, sia per possibili rivendicazioni (non biasimabili) di altre religioni.

Come sempre, mi ripeto: essere moderati non significa diventare indolenti.

dio mi ama (ma non è ricambiato)

da settimane, direi mesi, a Brescia è comparsa una campagna pubblicitaria che, negli intenti, promuove la religione cattolica.

il claim riporta una frase di gesù cristo dal vangelo di giovanni e precisamente:

Giovanni 16,29-33
In quel tempo, i discepoli dissero a Gesù: Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio”. Rispose loro Gesù: “Adesso credete? Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!

le postazioni rilevate sono:
– occupazione di pannello di cantiere in piazza della Vittoria (almeno 60 gg.)
– occupazione di pannello di cantiere in viale duca degli abruzzi (2 campagne diverse avvicendatesi su almeno 60 gg)
– occupazione di pannello lato tangenziale sud

la campagna non è firmata.
gli investimenti indubbiamente cospicui.
le immagini fanno capo a una devozione populista e perversa (in viale duca degli abruzzi era presente in un primo tempo un languido scorcio dei pettorali di un crocifisso modello D&G).
il messaggio è di una banalità quasi barocca e controriformista.
della storia di queste affissioni si sa che sono partite dal bordo di un campo da calcio lato tangenziale per poi migrare nelle postazioni più in vista del centro.

insomma:
QUALCUNO SA CHI DIAVOLO METTE STI CARTELLI ??
(la scelta dei termini non è casuale)

RISPONDETE, SEGNALATE, DITE LA VOSTRA !
VI PREGO… SONO CURIOSA COME UNA SCIMMIA.
e in più o un concreto senso di nausea ogni volta che mi affaccio dalla finestra dell’ufficio…

di meritocrazia e altre minchiate del genere

avevo scritto un lungo post arrabbiato stamattina. oggi ce l’ho con chi predica di meritocrazia, valorizzazione dei giovani e più potere alle donne e poi difende ipocritamente status gerontofili. è perché ieri ho mandato in quel lontano paese di sodimiti il direttore di una rivista locale che applica, nel provincialmente piccolo, quello che molti direttori fanno anche in grandi realtà:

  • è bravo solo lui. ovvero: gli altri esistono solo per essere disprezzati
  • fa lavorare giovani sottopagandoli e costringendoli a umilianti arringhe da incompetente su… nulla
  • pensa che le donne siano un contorno superfluo alla figa che non avrà mai
  • pubblica una rivista inutile e banale solo ed esclusivamente per agganci politici di gente della sua stessa classe: gerontofili sessantenni di una qualche cricca solidale

non ho indagato se l’unico assunto in redazione sia suo figlio o un parente diretto o un parente del finanziatore più diretto. ma non faccio fatica a crederlo. comunque, avevo scritto un lungo commento, ma faccia-libro l’ha cancellato aggiornando la pagina. poco male. mi è dispiaciuto un po’ spedire lo sfigatone sull’isola dei gerontopornofili. ma solo perché l’ho fatto per mezzo di una segretaria santa che si è trovata a dover cercare di lavorare con lui per chissà quale sventura nella vita.

così, colgo l’occasione per consigliarvi di nuovo la lettura del lucidissimo pamphlet pubblicato da Marsilio NON E’ UN PAESE PER GIOVANI. che voi facciate politica, lavoriate in qualunque settore pubblico o privato, siate nel mondo della comunicazione o dei media, conoscerete molto bene le dinamiche di cui ho scritto, ovvero l’annuncio a gran voce parallelo al tradimento sistematico della sacra triade: giovani, meritocrazia, donne.

e siccome oggi mi sento stronza stronza stronza stronza in modo assurdo, ho deciso di fare richiesta al PD per sapere se posso iscrivermi. ho saputo che ci sono dei criteri di accesso e vorrei conoscerli. magari bisogna saper fare la spaccata. magari posso ripescare le mie conoscenze del solfeggio. oppure forse devo imparare a starnutire con gli occhi aperti.
appena mi rispondono, ve lo dico. promesso!

PS: gli articoli e le proposte che ho fatto al direttore testa di rapa non vanno persi. un po’ sono già in pubblicazione in altre redazioni dove i fatti interessano per quello che sono e non per il secchiellino di saliva che possono raccogliere da spalmare sul culo giusto. e quelli più divertenti ho già iniziato a riservarli al blog, dove chi legge lo fa per scelta precisa e può anche dirmi che gli fa schifo, se gli va. e almeno sul web, anche se è pieno di imbecilli, non ci sono capi.

SOFFRITTO AROMATICO

by La topa di città

Estate.
Tempo di caldo.
Riusciamo a capire che l’inverno è davvero finito quando le dita dei piedi riconquistano il loro meritato posto al sole. E’ il momento in cui è bello passeggiare per i vicoli della città vecchia la sera, quando gli irriducibili affollano i tavolini dei bar in piazza e stuzzicano ancora il menù dell’happy hour, della loro ora felice, che li ha accompagnati per tutto l’inverno e che non varia mai, incurante dell’assecondarsi delle stagioni. Ma l’estate offre un’ora felice alternativa ai nostalgici come me, che dopo l’inverno a far la spola tra quattro pareti e i funghi a gas hanno voglia dell’aria di città. E allora si affacciano alla porta del bar, salutano tutti i compagni sopravvissuti al grande freddo, si fanno un giro veloce e un brindisi tintinnante per poi sparpagliarsi in un immaginaria partita a nascondino.

Estate.
Tempo di sole fino a sera.
Arriva che non te ne accorgi. Se ne va che ancora il sonno non c’è e c’è invece l’emozione inaspettata e l’energia e la voglia di stare in giro. L’ora che precede il tramonto è la più piacevole. La giornata in ufficio è finita e, anche se domani si ricomincia, c’è aria da vacanza quotidiana. E allora via, tra i vicoli a passeggiare. Non si fa mica niente di male: si portano a spasso i tacchi, si fa prendere il fresco alle dita dei piedi, si svolazzano un po’ i capelli e soprattutto si ascolta la voce della città.

*

Estate.
Tempo di rifare l’aria della casa.
Dopo la calura del giorno, le finestre se ne stanno aperte sul corso. E le case che parevano addormentate nei mesi freddi si riscoprono intorpidite e con i loro occhi da serranda stropicciata. Se c’è un alito di vento, si agitano lievi le tende. Da qualche parte tintinna una campanella con un suono magico che prima era oriente e ormai è anche qui.

Estate.
Tempo di frutta rossa e pomodori maturi.
Chi si gode l’ora felice a spasso per i vicoli sente le televisioni e le radio nelle case. Si riconoscono le voci catastrofiste dei tiggì che danno allarmi quotidiani, oggi per il caldo, domani per i cani. Poi è il momento dei quiz con i loro interrogativi enciclopedici sul colore naturale del cavallo bianco di Napoleone prima che cadesse per sbaglio nell’acqua ossigenata. Ci sono i bambini che vociano e protestano per uscire ancora un po’. E poi i profumi che ti rapiscono e ti portano ovunque. Su tutti, l’aroma dolce dei pomidori scottati e fatti a salsa. Poi arriva il basilico e il mosto d’olio e ti senti sulla costa e ti chiedi dove se ne cresce di così tanto e ti immagini terrazze nascoste, cortili che dietro i cancelli proteggono boschi di piante odorose: salvia, mentuccia, maggiorana, erba cipollina, rosmarino e alloro trionfale. Cipolle rosse fatte sudare ti portano alle coste mediterranee e ti immagini che infine, rese dolci e tenere, sposeranno pesci azzurri o forse pescati di lago. E poco più avanti, ecco le spezie, ora più dolci e discrete, ora decisamente insistenti. Zenzero, noce moscata, curry, curcuma, cumino, masala, peperoncini che parlano con la n morbida e magici miscugli che tradiscono terre d’oltre mediterraneo.

Estate.
Tempo di luce, di colori, di suoni e di sapori.
La vita della città si mescola nelle sue strade. Chi è curioso, sa che può vivere qualche ora di vacanza tutti i giorni. Chi si perde tra i vicoli rischia fiducioso di approdare ad occhi chiusi in porti lontani. Chi cerca tregua dai suoi pensieri la trova nei vicoli dei quartieri dove la vita quotidiana caotica e colorata si è mischiata e convive, nelle cucine così come nelle strade, cercando nuovi equilibri e sperimentando accostamenti che mai avrebbero potuto incontrarsi in altri tempi, in altri luoghi e che forse il caso ha fatto incontrare.
O forse, è solo l’estate in una città affollata di genti.

senza corpo le voci della nuova scena italiana

pubblicato su L’Arena – BresciaOggi – Il giornale di Vicenza
rubrica ‘Recinzioni Letterarie’ del 19.06.2009

Com’è tradizione, anche quest’anno Minimum fax dedica un’antologica alle giovani voci più interessanti del panorama letterario italiano. E com’è nel suo stile, questo editore che ci piace tenere d’occhio, di nuovo ci sorprende presentando una raccolta di testi per il teatro. Si chiama ‘Senza corpo’ perché raccoglie le ‘Voci dalla nuova scena italiana’ che pirandellianamente attendono (e si augurano) di essere lette e rilette da attori e registi. L’antologia dei nove autori è curata da un’operatrice appassionata e attenta come Debora Pietrobono, del CdA del Teatro di Roma. La Pietrobono è uno di quei rari casi di operatori che riesce a conciliare l’intuito per il talento e la voglia di far pulsare un mondo che tante volte sembra condannato all’auto-mummificazione. Impotenti, assistiamo allo scempio di stagioni con cartelloni troppo spesso condannati a un passatismo prevedibile, di spettacoli con regìe povere di idee e di un pubblico che applaude a tutto, disabituato com’è dai media televisivi all’interazione diretta e alla critica attiva che solo il teatro, con la presenza in scena dell’attore, ancora può regalare. La scarsità delle risorse destinate alla cultura e la burocrazia ministeriale non aiutano il teatro di prosa; ma la questione è così complessa che qui non tedieremo oltre il lettore. Eppure, in tutto questo, assistiamo anche all’emergere prepotente di talenti che padroneggiano il mezzo con mestiere, intuizione e idee, che riescono ancora a dire qualcosa d’importante attraverso il modo di comunicare proprio del teatro: Marco Paolini, che è riuscito nell’impresa don chisciottesca di riunire teatro e tv, ma anche Emma Dante, de Capitani, Latella, Celestini, Paravidino e molti altri che qui non staremo oltre ad elencare. Ci auguriamo –noi che si ama il teatro per la sua essenza tutt’altro che archeologica- che la proposta di Minimum Fax trovi seguito e sostegno, che non rimanga isolata e che anzi attivi una complessa catena di attenzione e di rivalutazione della scena teatrale italiana. Perché scrivere per il teatro è un gran bel mestiere e perché il teatro è l’unico mass-media che non può perdere la sua magìa più intima: l’umanità.

AA.VV. – Senza corpo. Voci della nuova scena italiana
a cura di Debora Pietrobono
ed. Minimum Fax, 2009 – 268 pp. € 12,50

SAB 13/06 H. 19. Salotto letterario + aperitivo

Domani alle h. 19 presso il Mondadori Multicenter del Centro Comerciale Freccia Rossa si terrà un evento I M P E R D I B I L E !!

VI ASPETTO TUTTI
VIETATO MANCARE

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SALOTTO LETTERARIO + RINFRESCO

Tre autrici-blogger e un musicista-filosofo insieme per un insolito salotto sui generi maschile e femminile nella letteratura contemporanea.

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Pubblicato da Elliot, ‘Vorrei che fosse notte’ ultimo lavoro di Gisela Scermann sorprende critica e lettori. Conosciuta sul web come Gisy, l’autrice è riuscita in un’impresa a cui aspirano molte giovani autrici: poter spaziare tra i generi senza rimanere incastrate per forza in nessuno di essi. Con l’occasione di presentare questo romanzo, incontriamo Gisy per parlare del posto per le donne nella letteratura di oggi.
Con lei, Eliselle, già autrice di ‘Fidanzato in affitto’ per Newton Compton e ora impegnata nel genere noir.
A fare gli onori di casa e intervistare le due autrici e blogger ci saranno Nadia Busato, alias Nadiolinda, blogger, autrice per Mondadori di ‘Se non ti piace dillo – Il sesso ai tempi dell’happy hour’, rubrichista per Grazia, Bresciaoggi e critica letteraria per i quotidiani del gruppo Athesis, e Giammarco Martelloni, musicista (dal suo primo album ‘La superficie del mare’ sono stati tratti i singoli di successo ‘Messalina’ e ‘Cravatta Rossa’), reduce da un progetto di omaggio/tributo a Ivano Fossati, nella vita professore di lettere e filosofia.
Quattro autori, tutti con una doppia vita professionale e artistica, per un insolito salotto sui generi maschile e femminile nella letteratura contemporanea.

*** *** ***

Per saperne di più sugli autori:
www.gisy.it
www.martelloni.it
www.eliselle.com
www.nadiolinda.it

cover story

più di un anno fa veniva pubblicato il mio libro.
e poi ho abbandonato il biondo, pessimo errore di look durato solo qualche mese.
per chi mi chiama ‘scrittrice’, ringrazio di cuore, ma preciso che uno scrittore che lo fa davvero nella vita e con motivazioni ed esntusiasmo che non si esauriscono, si vede di solito dal quinto romanzo in poi.
quindi, come diceva una nota pubblicità… devi farne di strada, nadiolinda.

ad ogni modo, nelle scorse settimane, il magazine FOTOGRAPHIA ha dedicato un bel servizio al racconto della (ormai famosa) copertina del mio culo con bicchiere.
la storia di questa copertina è stata alquanto burrascosa.
lo spunto iniziale dato dall’art directro Giacomo Callo su ispirazione di fotografie pacifiste degli anni ’70 prevedeva un pupazzo maschile un po’ fighetto e un po’ macho che tentava di scalare parte del mio corpo suscitando così un misto di spaesamento, tenerezza e ironia.

 

ma la casa editrice, riunita al tavolo, ha optato poi per una versione della copertina più innocua e didascalica.
tutta la storia la racconta molto bene nel suo articolo Maurizio Rebuzzini, direttore responsabile del magazine e che potete scaricare a questo link.

alla realizzazione dello scatto hanno partecipato:
Rinaldo Capra – fotografo
nadiolinda – lato B (o fattore C)
Marco Bechis – creatore dei J.I.Joe utilizzati negli scatti