pubblicato su L’Arena – BresciaOggi – Il giornale di Vicenza
rubrica ‘Recinzioni Letterarie’ del 19.06.2009
Com’è tradizione, anche quest’anno Minimum fax dedica un’antologica alle giovani voci più interessanti del panorama letterario italiano. E com’è nel suo stile, questo editore che ci piace tenere d’occhio, di nuovo ci sorprende presentando una raccolta di testi per il teatro. Si chiama ‘Senza corpo’ perché raccoglie le ‘Voci dalla nuova scena italiana’ che pirandellianamente attendono (e si augurano) di essere lette e rilette da attori e registi. L’antologia dei nove autori è curata da un’operatrice appassionata e attenta come Debora Pietrobono, del CdA del Teatro di Roma. La Pietrobono è uno di quei rari casi di operatori che riesce a conciliare l’intuito per il talento e la voglia di far pulsare un mondo che tante volte sembra condannato all’auto-mummificazione. Impotenti, assistiamo allo scempio di stagioni con cartelloni troppo spesso condannati a un passatismo prevedibile, di spettacoli con regìe povere di idee e di un pubblico che applaude a tutto, disabituato com’è dai media televisivi all’interazione diretta e alla critica attiva che solo il teatro, con la presenza in scena dell’attore, ancora può regalare. La scarsità delle risorse destinate alla cultura e la burocrazia ministeriale non aiutano il teatro di prosa; ma la questione è così complessa che qui non tedieremo oltre il lettore. Eppure, in tutto questo, assistiamo anche all’emergere prepotente di talenti che padroneggiano il mezzo con mestiere, intuizione e idee, che riescono ancora a dire qualcosa d’importante attraverso il modo di comunicare proprio del teatro: Marco Paolini, che è riuscito nell’impresa don chisciottesca di riunire teatro e tv, ma anche Emma Dante, de Capitani, Latella, Celestini, Paravidino e molti altri che qui non staremo oltre ad elencare. Ci auguriamo –noi che si ama il teatro per la sua essenza tutt’altro che archeologica- che la proposta di Minimum Fax trovi seguito e sostegno, che non rimanga isolata e che anzi attivi una complessa catena di attenzione e di rivalutazione della scena teatrale italiana. Perché scrivere per il teatro è un gran bel mestiere e perché il teatro è l’unico mass-media che non può perdere la sua magìa più intima: l’umanità.
AA.VV. – Senza corpo. Voci della nuova scena italiana
a cura di Debora Pietrobono
ed. Minimum Fax, 2009 – 268 pp. € 12,50