Ora che l’emozione è stata arginata, vale la pena fare due parole su H24, che da sabato 23 ottobre sarà in onda su Arte.tv e non solo (per conoscere bene tutte le evoluzioni del progetto seguite Les Batelières Productions). 

1. Il progetto è bellissimo, nel senso che i 24+1 cortometraggi che lo compongono sono uno più bello dell’altro. Sapere che sono il frutto del lavoro di quasi 500 persone, per la quasi totalità donne, che hanno collaborato attraverso tutta Europa, durante la pandemia lo fa sembrare ancora più incredibile. Nota delle strepitose direttrici Nathalie Masduraud e Valérie Urrea: sono 25 ruoli per protagoniste femminili. Il che significa solo una cosa: se si vogliono più donne al centro, si può. 

2. Vedere attrici brave sullo schermo senza trucco, senza orpelli, reali, vere è una cosa quasi sconvolgente da spettatrice italiana. Nel nostro cinema (come in quello americano) con qualche rarissima eccezione, alle attrici si chiede sempre di essere sexy, anche quando sono ferite, depresse o moribonde. 

3. Scegliere attrici diverse per colore della pelle, tratti del volto, caratteristiche fisiche ha immediatamente reso evidente come un cinema fatto solo di persone bianche rappresenta un mondo che non esiste (e crea un bias inesorabile e tossico nel pubblico). 

4. H24 ha il merito di raccontare la violenza di genere come parte di un sistema sociale. Dunque, le sue emanazioni sono totali: famiglia, scuola, lavoro, spazio pubblico, coppia, istituzioni. Nessuna storia è una storia sola, ma tutte sono parte dello stesso puzzle. 

5. Come hanno ricordato le creatrici, H24 ha il merito di far incontrare professioniste dei media che quotidianamente si occupano in tutta Europa con il loro lavoro e la loro vita di testimoniare quanto la violenza di genere sia connaturata alla nostra società e che, per affrontarla, occorre un lungo lavoro culturale a cui tutti siamo chiamati, in ogni angolo del pianeta, nessuno escluso. 

Qualche nota tecnica. H24 è una serie composta da 24+1 cortometraggi per raccontare un giorno-tipo nel mondo delle donne, che subiscono la violenza in ogni momento e in ogni ambito della loro vita. Le attrici che hanno dato il volto a storie vere sono: Diane Kruger, Souheila Yacoub, Elina Löwensohn, Céleste Brunnquell, Marilyne Canto, Déborah Lukumuena, Charlotte de Bruyne, Anaïs Demoustier, Tallulah Burns, Annabelle Lengronne, Noémie Merlant, Valeria Bruni Tedeschi, Kayije Kagame, Garance Marillier, Sveva Alviti, Florence Loiret Caille, Camille Cottin, Grace Seri, Galatea Bellugi, Marco, Romane Bohringer, Susana Abaitua, Luana Bajrami, Aloïse Sauvage, Agnieszka Zulewska, Nadège Beausson-Diagne.

I cortometraggi sono stati girati da: Nathalie Masduraud & Valérie Urrea (che sono anche le creatrici della serie), Nora Fingscheidt, Clémence Poésy, Charlotte Abramow, Marie-Castille Mention-Schaar, Ariane Labed, Elsa Amiel, Émilie Brisavoine, Sandrine Bonnaire.

La fotografia è di Philippe Guilbert, il montaggio di Tina Baz Le Gal e le musiche originali (stupende) composte da Léonie Pernet.

H24 è anche un libro pubblicato da ActesSud (lo trovate al momento qui, presto anche in altre lingue EU) i cui proventi sono destinati ad associazioni che contrastano la violenza di genere. Il libro è scritto da: Kaouther Adimi, Nadia Busato, Chloé Delaume, Agnès Desarthe, Jo Güstin, Kerry Hudson, Siri Hustvedt, Fabienne Kanor, Niviaq Korneliussen, Lola Lafon, Angela Lehner, Myriam Leroy, Rosa Montero, Sofi Oksanen, Anne Pauly, Grazyna Plebanek, Blandine Rinkel, Monica Sabolo, Lydie Salvayre, Aloïse Sauvage, Ersi Sotiropoulos, Lize Spit, Christiane Taubira, Alice Zeniter.

Dovesse servirvi, la cartella stampa la trovate qui. Ci vediamo on line dal 23 ottobre.

https://www.arte.tv/en/videos/RC-021432/h24/