io e napoleone



dopo pranzo ho fatto una pennichella. mi hanno svegliato i tecnici per la lettura dei contatori. svegliata dagli emissari delle gabelle moderne, le bollette… peccato.
ho fatto un sogno quantomeno bizzarro.
premetto che non ho mangiato pesante, giusto un’insalata.
ho sognato che presiedevo un congresso e chele altre persone presenti al tavolo mi dicevano che era come il congresso di vienna. siccome il congresso di vienna in realtà non si tenne mai veramente, la cosa non mi è suonata troppo strana. ho avuto qualche dubbio perché ho chiesto cosa c’entravo io e se potevo andarmene. ma i congressisti tutti si sono scandalizzati e zittiti e mi hanno guardato come se fossi pazza. s’è alzato un cardinale con le scarpe da ginnastica che si intravedevano sotto la tunica corta sul davanti a causa della troppa pancia e mi ha detto : Signorina, se siamo tutti qui per risistemare la sua vita, dovrebbe solo essercene grata. Non è il caso che si assenti, le decisioni da prendere sono molte e sono tutte importanti. E’ in gioco la sua anima, il suo cuore e la sua sanità mentale. Così non è possibile andare avanti. E’ ora che i cambiamenti abbiano termine e che tutto torni tranquillo. Si arrenda.
io non ho avuto il coraggio di rispondere. volevo dire che non c’era niente che non andava e che in realtà la mia rivoluzione era solo all’inizio. ma avevo paura di dover cominciare a discutere di me e non mi andava di sentirmi dire che sbaglio o addirittura che sono sbagliata. così mi sono seduta e ho dato inizio al dibattito. i congressisti hanno parlato a turno e mi sembravano una corte di zie. non posso riferire qui quello che mi hanno detto: troppo personale. erano tutti rimproveri e io mi stavo intristendo e anche un po’ arrabiando e la cosa mi seccava non poco perché, in fondo, era la mmia pausa di riposo prima di rimettermi al lavoro. ma poi nella sala ho visto un uomo e nel sonno ho avuto l’impressione di riconoscerlo. mi ha guardato e mi ha sorriso e poi mi si è avvicinato e mi ha detto all’orecchio: Non preoccuparti. Sono tornato. E non ti lascio sola.
e poi hanno suonato i tecnici e io mi sono svegliata. ma credo di aver sognato il mio napoleone.