presentazione pic-nic


venerdì 11 aprile.
sono le 18 meno venti minuti. una uno bianca del 93 senza accendisigari né alzacristalli è in coda sulla tangenziale per rovato. l’autista, una creatura mezza donna e mezza palla di catarro ambulante, se ne va febbricitante e bestemmiante al suo appuntamento con la fama.

la presentazione è alle 18 e io sono in ritardo bestia. porcoggiuda!
allora, mi viene l’idea geniale: ottimizzo e mi trucco in auto, mentre la coda è ferma. come sposto lo specchietto e armeggio con portatrucco, al tizio dietro gli viene il sospetto di quello che sto per fare e tira giù un po’ di santi dall’alto dei cieli.
io piglio la matita nera, sfilo il cappuccio e lo infilo sul fondo, traccio un pezzo di riga sull’occhio e..vlam: la matita prende il volo e precipita sul sedile di dietro.
allora, recupero un altra matita, la apro come l’altra, tappo sul fondo, traccio un pezzo di riga sull’altro occhio e…vlam: pure la seconda (e ultima) matita precipita sul sedile di dietro.
mi arrendo.
quando arrivo dove devo arrivare, butto un occhio allo specchietto e mi sembra di essere il protagonista di arancia meccanica. e vabbé: ho la febbre, la tosse, il raffreddore, la bronchite, le mutande strette e otto ore di ufficio smaronacazzi alle spalle. una riga ben fatta non mi salverà.

in feltrinelli mi aspettano la direttrice simona, simpaticissima, e tutti i ragazzi che ci lavorano. va’ che queste direttrici di librerie sono davvero in gambissima!
lei mi da un armadietto e uno specchio, io riparo al mio stato alla ben e meglio, e poi cominciamo.

presentazione di nadiolinda.
salve. chiedo scusa per la voce e per l’aspetto. sono il fratello transgender di nadiolinda a tutti gli effetti. faremo una presentazione pic-nic, perché siamo senza microfono e dunque potete sedervi qui intorno e ascoltare me che dico cose volgari.

divertente.
quando ti fidi delle situazioni e non hai paura della gente, le cose non possono che andare bene.
poi sandro mi chiede: ma com’è il tuo uomo ideale?
io indosso una maglia con scritto "you are the one that i’ve been waiting for" e mi trovo senza risposta. quando mi fanno questa domanda, voglio sempre cercare di non essere antipatica. o sembrare glaciale. ma poi mi arrendo subito e preferisco la verità: siccome non posso dire che il mio uomo ideale a un pisello fatto in certo modo e le spalle larghe, dico che non ho un uomo ideale. punto.
e sandro mi dice che lui la sua donna l’ha trovata: è sua moglie, accanto a lui, si chiama sara e da quarantanni vivono insieme. io penso che non è una principessa, ma solo una relazione in cui entrambe le parti sono ancora contente di aver investito.
non lo dico, ovviamente. mi limito a fare la cosa giusta: congratularmi ed essere felice per loro.
siete fortunati, gli dico.
spero che anche a me capiti un grande amore così forte che mi renda felice per così tanto tempo.

a tutti quelli che erano presenti, amici e sconosciuti, un grazie di cuore. abbiamo fatto un bel po’ di risate.
a silvia, che ha fatto le fotografie, un grazie speciale perché è sempre generosa con me.