a 17 anni, in gita a firenze, ho conosciuto uno e mi sono cottata. questo ragazzo è, per molti versi, opposto a me. nella notte a chiacchiere e cuoricini insieme, mi ha consigliato un libro di paulo cohelo. il mio primo libro di paulo cohelo, come per tanti, è stato l’alchimista.
non mi piace cohelo, per molte ragioni che non voglio spiegare qui. nell’alchimista, però, ho trovato una frase che mi ha segnato e che ha cambiato molto spesso il mio modo di vedere le cose.
"quando vuoi qualcosa, tutto l’universo cospira affinché tu la ottenga".
ho cominciato a vedere l’universo come uno schema da sudoku in cui, se prendi la decisione giusta, man mano un po’ di cose vanno a posto in maniera così spontanea e naturale che quasi ti sembra di sognare. l’aria è più leggera, il cibo più gustoso, gli amici più intimi. e poi arrivano i segni. che sono piccole cose che però non sono fraintendibili con semplici allucinazioni. sono cose vere che ti dicono che quella è la strada, coraggio, vai senza paura.
allora, io sto facendo delle scelte. con il cuore un po’ triste, a dire il vero, perché i problemi al lavoro non li ho inventati io. e però la situazione è così negativa e abbruttente, che ormai il mio corpo reagisce prima della mia testa e io sono sempre ammalata. e mentre penso alle mie scelte e mi convinco che faccio bene, i segni arrivano da ogni parte e nonostante la malattia e la febbre tutto mi sorride e mi dice che sì, faccio bene, che niente potrà andare storto e che io ho pieno controllo della mia vita.
prendo un ponticello che conosco bene e in cui si è accumulata un po’ d’acqua. penso che sia una semplice pozzanghera e vado decisa.
e invece la uno si ferma, galleggia. panico. infilo la prima e cerco di raschiare la poca presa sul terreno. a fatica avanzo. il motore fuma e io temo per la mia piccola. lei ha paura, ma è coraggiosa e alla fine ce la fa.
usciamo tutti e due e io la spengo, così tiriamo il fiato. che paura.
il segno è una pozza d’acqua sul fondo dell’abitacolo che ci metterà molto ad asciugare. mi sembra di averle fatto male e mi si stringe il cuore. e siccome leggo tutta la mia realtà a segni, mi rendo conto che, nelle mie prossime scelte che – come ho già visto – saranno rivoluzionarie non devo dimenticare chi mi è stato vicino, chi mi vuole bene, i miei affetti di adesso.
non è solo un dovere morale: è un segno del destino.