plutocrazie (1)

in attesa di iscrivermi a twitter, visto che ormai sono un’arterisclerotica dispersa nella rete e faccio microblogging per evitare di diventare inevitabilemente tediosa, inauguro anche questa rubrica dedicata alla mia ossessione di questo periodo:
la
plutocrazia.
se non sapete cos’è, sappiatelo.
io mi rifiuto di linkarvi a wikipedia.
…lo so lo so: sono pure stronza, oltre che arterisclerotica.
ma vi ho avvertito da mo’.



dunque, oggi inauguro lo spazio dedicandolo alla stampa gerontofila che, per merito di qualche ufficio stampa, si accanisce a ondate sui cosiddetti fenomeni del web.
che sono fenomeni per loro, che quando vedono un computer portatile chiedono se ne esistano senza coperchio.
che quando parlano di web dicono cose come :
‘si, ho visto il sito’
oppure i più avanzati:
‘guarda, io visito il mio profilo una volta ogni sei mesi e non so davvero cosa farci’.

…e ci credo!
in effetti, anch’io leggo un giornale intero una volta ogni sei mesi e ho alcune sgradevoli sensazioni:

. di leggere il pigro copia-incolla di alcune cartelle-stampa madri che, a un rapido raffronto tra le testate, saprei ricostruire intuitivamente [ grazie, inutilissimo esame di filologia in università cattolica! ]
. di non aver saputo nulla di nuovo né di interessante. [odio leggere qualcosa e rimanere indifferente!]
. di non saper bene cosa farmene: ormai mi sono abituata a una carta igienica molto più morbida.