no, per favore, la festa della mamma proprio no!

alcune feste sono delle vere fregature. comunque vada, ne esci malissimo.

san valentino è la peggiore. se sei in coppia e lo festeggi, inevitabilmente, scadi nella banalità, vuoi del conformismo all’atto dell’adesione, vuoi del regalo a scelta tra peluche, cioccolatini, cuoricini, palloncini, cosini morbidini e tenerini. mica che puoi improvvisare e, che so, approfittare per fare davvero un bel regalo di coppia, tipo un sex toy o un lubrificante effetto freeze.
se sei in coppia e non festeggi rimane un po’ di skazzo aleggiante e il dubbio che magari l’altro voleva  e invece tu sei un po’ snob o viceversa. insomma: il malumore rovina la chiavata celebrativa o addirittura l’annulla.
se sei single, hai due scelte: puoi rosicare nel silenzio e nell’anonimato completo oppure snobbare a testa alta e naso stizzoso. in entrambi i casi, sarai tacciata di avere il culo stretto e la fika secca.
insomma: comunque vada è ‘na sòla.

e poi ci sono altre feste senza senso alcuno, che non ti regalano ponti o pause lavorative, che non coincidono con niente, che non servono a nessuno e che però ti causano un fastidio irritante. diciamo che se san valentino è paragonabile a un’emorroide, queste festine sono quanto meno delle ragadi sgradevoli da sopportare. sono le feste del parentado, ossia la festa del papà e la festa della mamma.
la festa del papà è così assurda che, per fortuna, la festeggiano quasi esclusivamente i bimbi dell’asilo con qualche lavoretto fatto con il das. dopo il terzo anno e il terzo oggetto inutile a scelta tra un regolacapelli per calvi, una pipa per non fumatori che fa le bolle, calzini di spugnotta per uomini affezionati alle ciabatte in ogni stagione e situazione, dopobarba per imberbi, profumi per intolleranti e pigiami per incontinenti, la maggior parte dei papà ha fatto buon viso cancellando la festività dai calendari di casa. non è raro entrare nei tinelli delle famiglie e scoprire che dal calendario manca il 19 marzo.

e poi c’è la festa della mamma, che prima era l’8 maggio e poi è diventata una specie di seconda pasqua e si celebra la seconda domenica di maggio. quest’anno, dunque, l’11.
non ho nulla contro queste feste. mi stanno un po’ sulle balle, come del resto mi sta sulle balle la festa della donna, quella della pace, quella di ferragosto e quella dell’ascensione.
il mio appello, per la festa della mamma 2008, è molto semplice:

NON TRASFORMATE LA FESTA DELLA MAMMA IN UNA GRANDE CAMPAGNA ANTIABORTISTA!

mancano ancora un po’ di giorni e già non ne posso più: lettere di bambini mai nati, medici obiettori, sante e mammecoraggio, donne morte nel dare alla luce i figli, donne martirizzate e colpevolizzate se decidono di pensare a se stesse o se, di fronte alla magìa della maternità, oppongono un barlume di razionalità e di buon senso e fanno i conti con lo stato che non ti aiuta, con le spese inaspettate, con le loro problematiche di vita, con la precarietà degli impieghi e degli stipendi, con i disequilibri della vita di coppia, coi problemi di salute, con le difficoltà e con tutto quello che gli pare a loro.
il mother’s day è festeggiato in tutto il mondo come omaggio alla fertilità della madre-terra, che esce dall’inverno e rifiorisce. o anche come momento di affratellamento universale contro la guerra.
non è la festa della maternità insana e capricciosa; e nemmeno la bieca rivincita di chi si nasconde dietro al culto della vita per limitare la libertà individuale di scelta di una persona, che viene considerata solo un utero e poco più. per favore, basta. vergognatevi. un po’ di rispetto per le donne! prima, durante e dopo che abbiano o meno deciso di essere anche madri
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