rassegnata per la stampa

ricevo spesso richieste di leggere manoscritti, scritti, racconti, post.
se posso, lo faccio. e cerco anche sempre di dare consigli ed essere gentile e costruttiva. in qualche modo, sono incoraggiante. e non ho problemi a considerare che siamo in tanti a scrivere e che ci sono molte persone che hanno cose da dire e sanno scrivere bene.

siccome c’è il mio indirizzo mail in chiaro sul sito, ricevo molto materiale. da quando ho un minimo di visibilità, ossia da febbraio 2008, ho ricevuto (diciamo) circa una ventina di scritti di varia natura da analizzare. di questi, almeno 5 erano validi per contenuto o stile. di questi, due erano validi in toto. dunque, la percentuale di cose valide che ho letto si aggira intorno al 10%.
pensavo che è una buona percentuale, tutto sommato. il che relativizza ancora di più il mio concetto di ‘brava sulla carta’. questo mi aiuta moltissimo a ribattere a chi mi dice che ogni tanto dovrei tirarmela un po’ di più.

il mese prossimo, a un festival, farò un incontro con dei ragazzi delle scuole, li premierò per un concorso letterario e chiacchiereremo di editoria.
la prima cosa che gli dirò, sarà senz’altro che saper scrivere bene non vuol dire niente. bisogna anche avere qualcosa da dire, dirlo in modo chiaro, sapersi mettere da più lati quando si comunica e continuare a confrontarsi con tutti, altri scrittori e i lettori.
e poi gli dirò di non tediare con inutili richieste di attenzione ogni persona che ha pubblicato. di tutti gli scritti che mi son arrivati, oltre l’ottanta per cento non c’entra con me, con quello che scrivo io. dunque, a parte un giudizio, non posso aiutare queste persone. e mi sono pure beccata della stronza, guarda un po’. c’è chi legge per mestiere: si chiamano editor.
questo per il prossimo che mi chiederà di leggere un suo piccolo raccontino su myspace, insistendo con messaggi giornalieri a cui, prima o poi, risponderò davvero a tono.

nel frattempo, per essere ancora meno selfpromoter su myspace, ho dirottato la mia cartella stampa al link collegato al banner qui sotto, che c’è anche nel mio profilo.
è necessario mettere un po’ di ordine.
il web offre non solo spazio a tutti, ma da anche la possibilità di raggiungere chiunque. questo comporta una maggior discrezione e, soprattutto, una grande umiltà. nel calderone, siamo tutti gli stessi. il divismo da web è una sòla.
e al tizio che da giorni mi scrive ‘ti piaccio’, ‘vuoi conoscermi’, ‘cosa ne pensi di me’ ho fatto il malocchio: gli cadranno le palle al prossimo click!

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