Posts in Blog

2015

imparare a portare il rossetto con disinvoltura. evitare i conflitti. fare pace con il mio bipolarismo (al quadrato). prendere sul serio l’oroscopo. farmi pagare come un collega uomo. esercitare quotidianamente Read More

E poi tutto brucia | Don Giovanni secondo Graham Vick

questo post lo trovate anche sul blog del Corriere.it
*

C’è un palazzo con una donna che grida – poi arriva il suo papà ma viene ucciso – e poi lui diventa una statua e don giovanni lo invita a cena – ma però lui non mangia (è una statua!) e invece lo porta all’inferno perché lui si comporta male con le donne – E tutto brucia.

Questo è come mio figlio (3 anni e mezzo) ha cercato di spiegare Don Giovanni in 30″ a sua nonna dopo che ieri ho passato la giornata a raccontargli cosa sarei andata a vedere oggi al Teatro Grande.
Mia figlia (5 anni), invece, prima si è spaventata per il convitato di pietra, poi ci ha pensato un po’ su e mi ha chiesto:
– Mamma, ma esattamente: cosa fa di così grave Don Giovanni da essere ucciso? A me non sembra così cattivo.

Ecco, il punto sta proprio qui: come la spieghi oggi “la colpa morale”? Nella storia del seduttore, che fa macchietta e spalluccia con il fido Leporello, cosa troviamo di così riprovevole?
Perfino io ho fatto fatica a spiegare ai miei figli concetti come onore, rispetto, cura. E ancora più fatica ho fatto a dare un peso reale al discredito, al menefreghismo, al disprezzo.
Perché quando i miti e le fiabe parlano di pericolo i mostri li riconosci subito; quando invece parlano di etica (cioè di come agiamo nella vita e nella società) e di morale (ossia le azioni che compiano orientandoci tra il nostro senso di bene e di male) ecco che le cose si fanno più confuse.
Don Giovanni non è un licantropo, uno stregone o un ciclope: è un uomo intelligente, colto, ricco e pure belloccio. Piace alle donne, che nell’opera di Mozart non gli resistono nemmeno il tempo di un’aria suadente. E quando spende i suoi soldi (e ne ha finché ne vuole) lo fa per divertirsi.
Dunque, cosa fa di così grave da dover essere ucciso? Qual è la colpa che espia da tre secoli di fronte a platee di tutto il mondo?

La festa a casa di Don Giovanni

I peccati capitali, si sa, non sono tutti uguali. Per me che sono laica la cosa è ancora più evidente: se qualche volta può capitare di vedere qualche pubblica condanna del profitto smisurato (variante lessicale dell’avarizia), dell’ira o dell’invidia, mai ho assistito a campagne pubbliche di contenimento della superbi, della gola o dell’accidia.
Al contrario, mi sento di dire che questo è proprio il secolo dei golosi – che cucinano e mangiano mentre guardano altre persone cucinare e mangiare alla tivù – e dei vanitosi, dei narcisisti, di quelli che alimentano la stima di sé col disprezzo degli altri.
E infatti nella regia di Graham Vick Don Giovanni non va all’inferno: si siede comodamente in platea; mentre quelli che lo accusano devono liberarsi velocemente dagli abiti che indossano perché la veste dei moralizzatori non gli si addice: nemmeno loro possono dirsi senza peccato.
Per Vick, Don Giovanni è uno di noi: l’elenco delle sue conquiste lo redige on line, realizza con lo smartphone foto e video, alle sue vittime toglie l’onore diffamandole su portali pubblici come Twoo (il nuovo Netlog), organizza festini con mailing list, realizza filmati privati che poi rivede sul suo computer.
Al centro della scena, c’è l’oggetto della colpa: il corpo delle donne. Read More

4 settembre 2008

ho aperto distrattamente un nuovo libro e ne è sgusciato fuori un piccolo cartoncino.
sopra ci sono scritti due nomi e una data: Luca e Roberta 4 settembre 2008.

il libro in cui ho trovato il bigliettino parla d’amore.
o meglio: è un libro in cui l’amore parla di sé attraverso le penne di amanti celebri. è una raccolta di lettere d’amore. non tutte bellissime; ma certamente sincere. perché nessuno di quegli amanti lì avrebbe mai pensato che un giorno qualcun altro – a parte l’altra metà del loro cuore – avrebbe avuto voglia di leggere le parole in cui il suo sentimento tentava a tutti i costi di incastrarsi.
e io proprio qui dentro, proprio oggi, ci ho trovato il più sintetico e straordinario tra tutti i messaggi d’amore: la prova che in un posto di questo strano mondo, malato di cinismo e a corto di futuro, due amanti si sono giurati amore eterno di fronte a decine di testimoni sconosciuti. ci hanno messo la firma, al loro amore. ci hanno messo tutta la vita ad arrivare lì. e poi ci hanno messo perfino una data.

io il libro l’ho comprato usato; e l’ho pagato meno della metà del suo valore originario.
mi chiedo se l’amore di luca e roberta, a più di sei anni di distanza, sia rimasto intatto.
di più: spero che addirittura, in barba alla crisi, abbia raddoppiato il suo valore.

libro