finalmente…esco!

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eccomi qui. ci ho messo la faccia e pure il culo.
e alla fine di tutto, posso dire che ce l’ho fatta: esco.
il venti febbraio, un mese da oggi, più o meno. sissignore, si si si.
esco anch’io, perché no.
è stata laboriosa ma mi sono molto divertita. ho scritto un bel po’ di cose. il rapporto kinsey all’italiana anni duemila, mi hanno definito. non so. forse perché la mia definizione di omosdrucciolo è tanto vicina al grado due della scala kinsey.
non so, non mi so giudicare. spero di far ridere molte persone, di farne sorridere ancora di più e spero che quando si chiude il libro si cominci a dare uno sguardo in giro con un terzo occhio: il mio. deviato, curioso, anticonvenzionale, cattivo, antifemminino, fuori genere.
ho imparato molte cose scrivendo questo libro. ad esempio, che per ogni autore c’è uno staff di persone che leggono vagliano e soppesano e continuano a prendere decisioni in merito. e ai cattivi che quando è iniziata questa mia avventura si sono scandalizzati come se non fosse un merito posso ora dire: io ho superato tutte le prove!
ho imparato come funzionano le riunioni in una grande casa editrice e ora so che quella davvero stressata e ansiosa e spaccamaroni sono io. tutte le persone che hanno lavorato per farmi uscire, dopo mesi, erano sicure e professionali e lo sono fino all’ultimo.
sono molto contenta, molto emozionata, molto spaventata. ho un solo rimpianto: la persona che ha davvero dato il la a questo destino – che finisce con l’uscita di questo primo libro – non c’è più nella mia vita. meglio: io non sono più nella sua. e questa cosa mi rende inevitabilmente un po’ triste. è un neo indelebile.

ma ora è il momento di essere contente e pronte. ora tiro il fiato e smetto di programmare i prossimi libri sull’onda dell’entusiasmo.
molto meglio stare a vedere e stare a sentire e aspettare chi legge e i suoi giudizi.
magari non vi piace. se non vi piace, ditelo.
io mi sono messa a nudo (in ogni senso) e ora non ho altro da fare che augurarmi buona fortuna e poi aspettare…