orgoglio, diffida e pregiudizio

dunque, è così: ieri è arrivata la prima diffida. che però secondo me non sta tanto in piedi.il riferimento è a un vecchio post sul mio blog, precisamente:http://blog.nadiolinda.it/post/586439/e+quando+mi+girano+mi+girano


riassumo brevemente:
una società mi scrive e vuole sottopormi a una selezione in cui il mio nominativo è incluso COMPLETAMENTE a caso. io mando una mail e chiedo di cancellarmi dal data.base, dico che non mi interessa e chiedo qual è il valore dato al mio nominativo, ovvero: quanto gli sono costata.
mi risponde una persona che -chissà perché- prendo per “un giovane assistente del responsabile di selezione che ce l’ha fatta”. invece è il legale rappresentante, che si offende per la mia definizione.
posto botta e risposta. il tizio mi fa la predica e alla fine mi dice quello che mi interessa: sono costata 0,051€.

poi succede questo.
sul mio blog, un ragazzo legge il post e dice che ha lavorato per questa società e non è stato trattato per nulla bene. poi gli risponde un altro che, immagino, voleva rispondere all’annuncio.

poi ieri mi scrive il responsabile della società. capisco che l’averlo scambiato per un assistente l’ha proprio offeso.
ma poi mi intima di cancellare il commento del ragazzo che è gravemente lesivo dell’immagine della società. e mi dice che mi querela perché io ospito nel mio blog questo commento e quindi sono responsabile.
io ci penso e più ci penso più mi pare un’assurdità.
allora, rispondo che il commento non ha niente di volgare e che esprime un’opinione legittima. che anche lui può rispondere e che la soluzione più ragionevole mi pare contattare il ragazzo e chiarirsi con lui per appianare il suo malcontento. dico anche che il web dei blog e dei commenti è il più efficace terreno di confronto democratico e che se lo desidera posso offrirgli uno spazio per ribattere ufficialmente.

confesso che tutta questa questione un po’ mi ha inorgoglito perché mi piace che ogni tanto anch’io riesca a sollevare qualche casino.
penso anche che i ragazzi che non sono contenti di un posto di lavoro abbiano tutto il diritto di dirlo a chiunque e che un’azienda che tratta male i suoi dipendenti debba essere sbugiardata. e il web, in questo senso, talvolta è davvero l’unica possibilità.
quindi, niente censura.
sono ospitale con tutti e se proprio ci tengono a dibattere sulla loro azienda e giocarsela sul si-no-horagioneio-hairagionetu possono pure farlo. ovviamente, ognuno si assume le responsabilità delle battaglie che inizia…