qualche tempo fa, ho segnalato sul blog il kit per perdere la verginità.
grande successo della cosa, vendite alle stelle, io non becco un cazzo di niente (anche fuor di metafora) come al solito.
e allora stamattina, che mi giro storta, mi viene in mente che potrei fare il kit per tenersi stretta la verginità.
accetto compagni d’impresa.
di questi tempi e con l’aria di censura che tira (ogni scelta di termini non è casuale) credo sia già un successo preannunciato.
ecco cosa contiene il kit:
– il purity ring, da portare rigorosamente al posto della fede nuziale come fanno i Jonas Brothers (una boyband americana di ragazzini vergini cristiani. così dice l’ufficio stampa);
– il manuale con tutte le cose negative del sesso, dai piccoli problemi che può causare alle grandi menate della mattina dopo;
– le carte con tutti i mostri e le creature che si risvegliano se ti tocchi;
– il breviario con tutti i santi e gli angioletti che piangono se ti tocchi;
– la cintura di castità in puro acciaio inossidabile con una sola copia delle chiavi;
– per lei: un preservativo coi denti, che stacchi qualunque appendice cerchi di avvicinarsi al tuo interno coscia;
– per lui: una dentiera tipo dracula da applicarsi nelle mutande per scongiurare qualsiasi accenno di erezione;
– per chi ha un concetto molto molto molto circoscritto della purezza, una pomata antiherpes (questa è difficile da capire, ma chi ha frequentato i campi scout o le GMG lo sa bene);
– un gessetto per segnare sul muro i giorni in cui non fai sesso, con tanto di raccolta punti. che funziona così: tu compri il kit e ti iscrivi on line al concorso. dal giorno in cui inizi, ogni nnn tacche sul muro, guadagni un punto. ogni x punti, guadagni un grado. e per ogni grado, c’è un bel riconoscimento morale: morigerato, virtuoso, putto onorato, in odore di santità, morto vergine.
vodafone e esselunga stanno valutando se convertire i vari gradi in un bonus di punti banana o prugna che possono valere per l’acquisto di un telefono che telefona male ma vibra un sacco.