ho un sogno rincorrente. più che un sogno, diventa un’ossessione. ma mantiene tutto l’aspetto del sogno.
dunque, in questo sogno io sono in automobile. è estate e fuori è molto caldo. direi un tardo di luglio, a giudicare dall’aria secca e dagli odori torbidi. è pomeriggio e io sono in viaggio sulla mia uno da proletaria lungo la transpolesana. in alcune versioni del sogno, fumo; in altre, no. ascolto musica. non so bene cosa. forse mina. viaggio sulla transpolesana e fuori fa molto caldo. è pomeriggio pieno, tipo le tre e io so che sto andando al mare dalla bionda, ai lidi ferraresi. in alcune versioni del mio sogno lo so meglio perché la bionda mi siede vicino, fuma una sigaretta e tiene le piante dei piedi palmate sul cruscotto già più zozzo di quando siamo partite. sulla transpolesana nel pomeriggio di luglio non c’è nessuno oltre a me, alla uno, alla bionda qualche volta e al caldo opprimente. forse ci sono i grilli, morti. comunque, io viaggio e a un certo punto abbasso il finestrino di sinistra con la manovella. io ho una uno del 93 e quindi abbasso il finestrino a manovella. quello a destra, invece, è già abbassato da un po’, almeno da un paio di canzoni. poi do un’occhio agli specchietti. destra, ok. sinistra, ok. retrovisore, ok. volto il collo, non si sa mai. considero che fa davvero un cazzo di caldo. poi mi frugo nelle tasche. tiro fuori i miei telefonini. due, per la precisione. con la mano destra ne butto fuori uno dal finestrino sinistro. sull’asfalto si sente ta-tlank-ta-clonk-crrr. poi cambio la mano sul volante. prendo l’altro con la mano sinistra e lo butto fuori, con un po’ più di slancio, dal finestrino destro. sull’asfalto si sente tlock. considero che forse l’indistruttibile nokia funziona ancora. ma poi considero anche che ho fiducia nella transpolesana e nel suo traffico mediamente intenso di automezzi pesanti. la sensazione immediata e di enorme sollevo. e infatti proseguo il viaggio e alzo la radio.
poi penso che non ho orologi e non so l’ora e magari sono in ritardo. e subito dopo me ne frego e canto mina. aaaaaancora. aaaaaancora. aaaaaaaancora. perché io da queeeeella seeeeeeera….