La seduzione ha a che fare con la sintesi




Eros non è solo poesia. O meglio: si, certo è poesia nella sua forma più intima. Il che significa che è per lo più un tormento. E che sia piacere per il corpo e necessità di discesa nella propria anima è la cifra della sua necessità. Come l’ossigeno, Eros ci tiene in vita. Come una condanna, Eros ci priva del fiato e ci costringe a non poterne fare a meno.
Il libro di Elena è un caso perché, nell’epoca dei romanzi e dei pacchetti commerciali, la sua autrice (preparata, brava, brillante e spiritosa blogger) sceglie un genere poco adatto al mercato, ma ben confacente al suo argomento.
Una prosa poetica per scandagliare il tormento di Eros, che è estasi e insieme deviazione.
Nelle righe di questo libro, da leggere e rileggere come un piccolo imperdibile gioiello, ci sono tutto lo humor e la sensibilità di una donna con una grande umanità e un lungo percorso di formazione personale, sentimentale e sessuale, che affronta le sue fragilità e grida le sue fantasie, con penna lieve e piglio malizioso.
Scrivere un libro erotico, ma erotico davvero (non pruriginoso!) non è da tutti. Ma a Elena viene così naturale… Che volete? A ciascuno il suo dono!

‘L’inferno di Eros’ è una rivincita di libertà, un inno al femminino istinto di seduzione.
Elena dimostra che in un mondo che legge per accumulo e si riempie di parole, si può fare letteratura con la sintesi. E quando le parole sono quelle giuste, non c’è bisogno di scriverne altre, perché a rovinare la poesia si fa davvero troppo presto:
‘Mi piacerebbe poter scrivere / Un giorno/ Qualcosa tipo / “Il Paradiso di Eros”. / Ma ho dati insufficienti, / E tutto ciò che mi resta / È di darvi commiato. / Sottovoce. / Razza di arrapati che non siete altro.’