quello che distingue le donne che hanno una relazione da quelle che non ce l’hanno è la possibilità di tirare le zuppe.
quelle che sono da sole sono buone e accomodanti: in fondo, un uomo gli sta nella vita solo un po’ e poi torna a dormiresene a casa sua.
ma quando uno ti gira in casa per un po’ e nemmeno ti dispiace tanto se lo fa, dopo un po’ smetti di essere buona e cominci a tirare zuppe.
questo non dura tanto. c’è il periodo iniziale di una relazione, quello in cui inizi la relazione, che ti senti in una relazione dopo tanto che non ne avevi una, che tiri un sacco di zuppe.
poi le cose si calmano e si prende un ritmo costante nella coppia e, dunque, anche nelle zuppe. che tornano sempre, inevitabili, come la luna a ponente e le mestruazioni e i chili in più e i brufoli della festa. però tornano a un ritmo accettabile.
ma le prime zuppe non si scordano mai.
perché servono a fissare i ruoli nella coppia, a stabilire bene i confini di quello che uno può fare ma non può dire, per affermarsi o soccombere.
insomma: un gioco di forza a chi c’ha più palle.
o a chi le rompe di più.
a me stasera mi girano i coglioni a mille. e per via che ho una relazione fresca fresca come il pesce dal pescivendolo ottimo per farci il sushi o il carpaccio di tonno da tanto ancora puzza, ho tirato una super zuppa al mio uomo tutto il pomeriggio.
il punto di partenza mi vedeva in piena ragione. e lo sono ancora.
ma – diciamoci la verità – era una gran stronzata! e potevo benissimo cavarmela in modo più elegante. è che quando cominci con la zuppa, se sei donna, non ti fermi più.
e c’ho ancora un nervoso che mi vien da vomitare, fino a mai.
di quello che ho detto, l’80% sarà per me motivo di profonda vergogna e pentimento.
e allora a un certo punto, ho pensato che era bene essere onesta e ho detto al mio uomo quanto segue:
1. hai fatto una stronzata. quindi ora stai zitto e ti becchi la zuppa.
2. non rispondere, non ribattere, non cercare di ragionare: non faresti che peggiorare le cose. rassegnati subito. è meglio.
3. di tutto quello che ti sto dicendo, non ascoltare quasi nulla. sto tirando una zuppa, il che significa che non lo penso davvero. è che ci attacco roba così la zuppa diventa tanta.
4. non sono davvero arrabiata con te, anche se sto urlando. è che adesso c’ho i coglioni girati. ma poi mi passa. ché le zuppe delle donne tornano a cicli, come le lavatrici.
c’è il ciclo, poi l’ammollo e poi scatta la lucina che lampeggia e allora è finito tutto e puoi stendere i panni belli e puliti.
ovviamente, le zuppe le si tira a chi si vuol bene. mica a uno a caso.
ma la zuppa è sempre la zuppa. e non è che se uno deve scegliere tra un bell’arrosto o una lasagna fumante e una zuppa infinita c’ha poi tanti dubbi…