litote all’italiana

ad Arezzo è stata una pacchia: coccolata per due giorni, come un’ospite di quelle serie!
l’accoglienza è stata estremamente calorosa, anche se credo, all’inizio di avergli fatto un po’ paura. com’è, come non è, dovunque vado riesco sempre in qualche modo a non essere mai perfettamente inserita. il giardino delle idee è un festival bello e articolato, con ospiti seri, di quelli che scrivono il primo romanzo dopo aver già scritto saggistica.
la bresciana che legge di pompini & co. a tempo di musica non ci fa una gran figura, ecco.
e però invece è andata bene perché, per via che siamo così un po’ low profile, finisce sempre che io e blodio riusciamo lo stesso a far divertire qualcuno. ad arezzo è andata anche meglio del previsto perché poi alla fine lui è davvero bravo e io non riuscirei a prendermi sul serio nemmeno se volessi.
ci siamo fatti riprendere e dunque a breve caricherò dei piccoli clip sul mio canale youtube.
nel frattempo, siccome sono sbadata, appena il sistema mi risponderà di nuovo vi posterò qui l’intervista fatta con Maurizio Costanzo su radio1 l’8 maggio scorso.

…della serie: non è mai troppo tardi! d’altra parte, io e la puntualità non siamo mai andati d’accordo.


tornando da arezzo, in treno, mi sono pippata uno dei viaggi più allucinanti con le FS della mia storia personale. sulle FS se ne sentono di tutti i colori, come sulle poste, sull’informazione pubblica (soprattutto tv) e molti ambiti di monopolio statale. la tutela degli statali è questione politiica quanto mai aperta. già, ma… agli utenti chi ci pensa?
riflettevo su una strana figura retorica che ho già deciso di ribattezzare litote all’italiana.
la litote è più o meno l’affermazione di un concetto attraverso la negazione del suo contrario.
la litote all’italiana, invece, è più complessa e consiste nell’accostamento
logicamente corretto
di due termini che, però, proprio per il loro accostamento, modificano vicendevolmente il loro significato.
ad esempio, l’accostamento dell’aggettivo pubblico al sostantivo servizio, annulla immediatamente il significato del sostantivo. otteniamo quindi la trasformazione servizio pubblico = disservizio.
allo stesso modo l’aggettivo cristiana annulla inesorabilmente il sostantivo democrazia. e ancora mi sfugge che senso abbia l’accostamento dell’esortativo forza al sostantivo italia, che invece di restituire un immagine di energia è deprimente.