ieri sera era venerdì e me ne stavo in un locale così pieno di fighe di legno che mi pareva di essere in ikea. allora, ho mandato un sms ai miei tre uomini collegati sempre in via virtuale e che, per me,in questa vicenda del libro, sono un po’ come i tre spettri del natale per scrooge nel racconto di dickens.
anche io, ho uno spirito del natale passato, uno di quello presente e uno di quello futuro. e siccome è un venerdì da ventunesimo secolo, gli mando un sms in cui gli dico che sto all’ikea.
anche i miei spettri usano gli sms e mi rispondono.
il mio spettro del natale passato mi scrive: attenta a dove spegni la sigaretta.
il mio spettro del natale presente mi scrive: scenda il tuo libro a fare giustizia anche su di loro. ma da scrittrice si cucca di più?
il mio spettro del natale futuro mi scrive: ma a mangiamicia e a masticafighe come siamo messi?
io rispondo: niente. tutti froci. una tristezza. e mi sento improvvisamente felice perché ho tre spettri buoni che stanno dalla mia parte.
la cosa che temo di più, con quello che ho scritto, è il giudizio negativo che scambia per accadimenti personali – riprovevoli – un romanzo generazionale che pennella la realtà delle facili relazioni tra quelli giovani per sempre. ma se il libro viene letto male e si dice che quello che scrivo non esiste e che lo faccio solo io perché sono troia, allora mi ammalerò di cancro o di qualche altra brutta malattia.
succede così in tutti i telefilm americani: dai medici in prima linea al dottore di casa zoppo e cattivo, tutte le malattie più gravi sono associate a condotte di vita riprovevole. nei primi, alla metà degli anni’90, quando c’era ancora clooney, non era così sfacciata la cosa. ma adesso, con quello lì che zoppica, che è umanamente una merda e che è un drogato cronico, è proprio palese.
lui non indaga sui sintomi fisici. no, lui fa la diagnosi morale e comportamentale. ogni atteggiamento è un possibile sintomo del male. il dottor house non è un medico, ma un esorcista. e i suoi pazienti si ammalano per espiare colpe di condotte di vita amorali e, dunque, punite da dio col dolore fisico e la sofferenza. la chirurgia è la nuova salvezza per ripulire dalle cellule cancerogene e dai peccati contro natura. e il prozac, non più il pane consacrato, ci ripulirà la coscienza rendendoci ebeti e credenti.
il mio consiglio è spegnere la tv e aprire gli occhi. e trovarsi degli spettri buoni che ti ricordino sempre cos’è che davvero ci salverà anche nelle situazioni difficili: il senso dell’umorismo e la voglia di leggerezza.