questa la devo proprio raccontare!
dunque. per motivi di lavoro, ormai, mi capita spesso di prendere aerei di lineee interne, in particolare mi muovo sulla tratta milano-orio > roma-ciampino con ryanair, che prima era the on time company e ora che ha un sacco di aerei in italia e combatte anche lei con la nebbia è diventata the low fares company e ciccia.
a volare non si spende una cicca di tabacco. l’ultimo volo, prenotato con un po’ di anticipo, mi è costato meno di 40,00€ tasse incluse per due biglietti a/r. in più, dall’aeroporto, o si va in taxi (30,00€ tariffa concordata tra i taxisti), oppure troviamo sempre amici e colleghi con autoblu che ci danno passaggi in auto dagli interni di radica. per la legge delle probabilità che dicono che in italia ci sono più di cinquecentomila auto blu a concentrazione disomogenea. ovvero: di più nei pressi dei ministeri, di meno man mano ci si allontana dai palazzacci.
sarà magnetismo.
però a volare succede che è diventato umiliante perché ti aprono le borse e ti controllano fin dentro gli orecchi se ci nascondi – che so – un tappo di bottiglia, una limetta di cartone, un flaconcino di profumo d&g incendiario, un pericolosissimo fermaglio o un letale stuzzicadenti.
e poi chissà perchè – perché – chissà per come, martedì sono riuscita a stupirmi.
all’aeroporto di ciampino mi hanno chiesto di togliermi le scarpe. e io non ci volevo credere e ho chiesto perchè.
le regole, signora. si tolga le scarpe, prego.
così io le ho tolte e gliele ho messe sotto il naso che magari voleva ficcarci il naso dentro e il tizio mi dice di non fare la spiritosa.
e io: e tu non darmi più della signora, giovane.
e poi ho proseguito, annoiata, scalza, nel mio misero metroesessantadue/sessantatre di altezza, che cambia da carta d’identità a carta d’identità. chissà poi quanto sono alta davvero.
e mentre riacquistavo i sette centimetri del tacchetto assassino, guardavo e ridacchiavo con le altre signore, come me rimesse al loro posto di nanerottole nel mondo e pensavo che ormai ai check-in si annoiano così tanto che inventano nuovi abusi di potere e nuove forme di umiliazione per i viaggiatori, che non hanno altro che voglia di andarsene via o di tornarsene a casa. e a una signora ancora calzata, coi piedi gonfi e le scarpe col tacco barzotto, che mi chiedeva il parere su quanto accaduto, rispondevo: secondo me ha a che fare con il dilagante feticismo per i piedi delle donne. e a dirlo ero più contenta.