ecco perchè la mia generazione sembra sballata: perché è sballata

ritorno in macchina dal concerto dei subsonica ieri notte al datch forum.
come sono cresciuti. ricordo il primo concerto: un centro sociale malfamato e fumoso, il palco in legno sotto il tendone in plastica ingiallita, duecento spettatori anonimi per un gruppo di tarantolati urbani.
ora hanno luci da musical di broadway, videoproiezioni da superstar e migliaia di teste che saltellano a tempo.
quanta nostalgia. come mi sento fuori luogo. come sono stanca. ho sulle spalle anni di cose e di cose cambiate. e faccio preoccupare il moroso che a un certo punto mi vede accasciata su un gradino in pietra a piangere goccioloni invece che a saltellare.
e io dico: sto bene. quando sono stanca e stressata, le lacrime mi salvano dall’esaurimento.
lui non mi crede molto, ma si fida.

ritorno in macchina.
è bene che ci scherziamo sopra: che io ho un codice tutto mio per il corpo e i suoi sfoghi e allora bisogna fidarsi e se dico che sto bene, anche se piango, è perché davvero sto bene e ogni gocciolone mi fa star meglio e dunque non c’è nulla che un breve pianto non possa risolvere.
viceversa, quando dico che sto male, anche se sembro in forma, sto male davvero perché non c’ho la soluzione al mio sentirmi male; ovvero: niente mi fa stare meglio.
e poi parliamo della generazione fuori posto. che anche la nostra generazione è un po’ sballata nei comportamenti e che ci siamo distrutti i neuroni da piccoli. ecco cosa abbiamo sniffato/manipolato/ingerito/leccato dai due ai tredici anni:

– il didò
– il das
– il pongo
– la coccoina
– l’uniposca
– il crystal-ball
i giochi più desiderabili della nostra infanzia ci hanno sputtanato buona parte dei neuroni in via di sviluppo e bloccato ineluttabilmente la ramificazione delle sinapsi. e però, se oggi arrivasse una guerra chimica, secondo me saremmo abbastanza immuni da cavarcela con una semplice sovraproduzione di muco.
ma per i neuroni persi… per quelli che si fa?