di come i buoni propositi se ne vanno allegramente a puttane

ieri sera ero piena di buoni propositi.
primo: stirare.

le single fanno anche quello e in fondo a me non dispiace poi tanto.

però stirare è troppo da casalinga putta e allora di solito ci unisco qualcosa di culturale.

inizio con l’ultimo TG della sera. la prima cosa che sento è che i
nostri nella loro Versaille romana stanno discutendo della legge sul
testamento biologico.

oddio…discutere è una parola grossa…

insomma, sento che è condiviso un punto di vista, cioè che questa legge
schifosa e immorale che si permette di decidere al posto del singolo
del suo diritto a rimanere in vita insieme al benjamin e al cactus in
salotto ab aeternum o almeno finché il corpo non va a muffa (che non è
la muffa nobile dell’uva che serve per il passito ma è più la muffa
delle cripte vescovili o di quelle dei conventi con i cadaverini dei
figli illeciti delle suore) è una legge buona e giusta perché è
necessario sollevare il paese da un peso morale come quello a cui ci
siamo trovati di fronte col ‘caso Eluana’.

insomma: lo fanno per noi.

ci tolgono il peso di pensare, la preoccupazione di prendere coscienza,
la dignità di essere persone che ragionano di etica, di diritti, di
moralità.

ci tolgono il peso di essere divisi su qualcosa di importante.

come direbbe fantozzi: …come sono buoni loro!


mi chiedo come ho potuto vivere fino ad ora discutendo animatamente con
altre persone di opinioni pesanti. e anche mi chiedo come abbia potuto
fino ad ora continuare ad avere stima di atri che pur hanno pareri
molto distanti dai miei …incredibile…

bhé, comunque, da oggi pare non sarà più un problema mio …sì, perché
l’idea di confrontarsi su temi importanti è un problema, una
preoccupazione, un inutile stress sociale…


accantono il TG e il mio primo buon proposito.


passo al secondo: Santoro e un po’ di dibattito sul lavoro, in Italia e
in Europa. prima inquadratura: paperino Tremonti che fa lezione a un
ragazzo che sta perdendo il lavoro e gli dice che è colpa della
globalizzazione perché ha stravolto il mondo in meno di ventanni, che è
un tempo troppo breve.

io lo guardo col ferro in mano e vorrei averlo davanti a portata di vapore.

penso a tutti i soldi che prende, agli aumenti che insieme ai suoi
colleghi della versailles romana si danno ciclicamente come premio
morale per essere così bravi a incularsi i cittadini mantenendoli
docili, penso che tra un po’ lanceranno la campagna: ‘sei un politico
col culo quadrato? adotta anche tu un disoccupato’ e si faranno
fotografare in stile pietista con il loro disoccupato al guinzaglio,
felice e fedele.

guardo Tremonti dibattere con un sindacalista scaldapoltrone a caso che
parla di dazi in europa per proteggere il lavoro e penso al casino di
alitalia e agli stipendi dei cassaintegrati e a quelli dei sindacalisti
e mi viene una nausea così forte che per non vomitare sull’asse da
stiro, spengo. io al mio bucato ci tengo!


fine indecorosa del secondo buon proposito che si discioglie in un rutto liberatorio.


allora punto su un film da oscar in dvd che ancora non ho visto.

…però su Italia1 davano Dirty Dancing…

non resisto al richiamo di ‘time of my life’ e ‘she’s like the wind’.

miseramente, mi arrendo alla nostalgia dei miei teen movies che, se
devo essere onesta, non sono migliori di quelli che ci sono oggi. e
anzi: permettetemi di osservare che il patrick bacia da schifo, anche
se rimane un toro da competizione.


e insomma, pentita del mio abbandono in massa di buoni propositi,
stamattina ascolto radio24 mentre mi faccio il bidet e mi preparo
genericamente per diventare produttiva con il mio ruolo nel mondo. ed
ecco che giuliano ferrara mi racconta la storia del povero dirigente
Rai che un giorno si trovò crocifisso dai magistrati cattivoni che
pubblicarono le sue intercettazioni innocenti eppur travisate…








…no, ragazzi, proprio non ce la fo…mi arrendo! è una congiura!