da quando Verona si è dichiarata città a favore della vita sento il bisogno di dire cosa penso.
volete che facciamo figli, con o senza il nostro piacere, con o senza il nostro consenso, con o senza la nostra salute, con o senza violenza.
volete che facciamo figli maschi, da consegnare nelle mani di un clero che resta intoccabile anche quando commette violenze indicibili.
volete che facciamo figlie femmine, che imparino presto che è normale essere seduttive per avere attenzione, che essere desiderabili è l’unico impegno della loro vita, che sentirsi in difetto e in colpa è la loro condizione umana, sociale, relazionale.
volete che diventino ragazze da dare in pasto ai vostri figli allevati nella violenza e nella sopraffazione di genere, omofobi, razzisti, prepotenti, esattamente come quelli che votate e che ben vi rappresentano quando definiscono lo stupro di branco perpetrato per anni una ragazzata.
volete che i nostri figli siano aggressivi, sadici, violenti, crudeli con chi non è di casa, ma che a voi siano sottomessi, su cui possiate esercitare a vita un’autorità repressiva, minando ogni aspirazione allo studio come strumento di emancipazione, alla competizione leale, al merito: qualunque possibile cambio generazionale che metta in crisi le vostre reti di potere.
volete che badiamo a un uomo rinunciando a noi stesse e lo accettiamo qualunque persona sia, violento, malato, sadico, pervertito, abusante, ludopatico, incapace di gestire il denaro, la rabbia, le proprie pulsioni più abbiette.
volete che difendiamo il vostro senso di inciviltà mafioso, tenendo tutto in casa, segreto, nascosto sotto i tappeti, come se fosse solo polvere.
volete che facciamo anche di più, che ci esponiamo pubblicamente a giudicare e condannare le altre donne, distorcendo la percezione collettiva dell’emancipazione e della libertà individuale, colpevolizzandole ed elevandoci a giudici più autorevoli di voi perché apparteniamo al loro stesso genere.
volete che stiamo a casa, chiuse in casa, accettando qualsiasi condizione sotto il nome di protezione.
se scegliamo di andarcene, ci volete elemosinanti ai bordi delle strade, sui marciapiedi di quella vita che solo voi potete liberamente percorrere ed esplorare.
volete che cuciamo i vostri bei vestiti per due miseri soldi, che lo facciamo senza pretendere nulla e senza togliere attenzione alla tenuta della vostra casa, in cui siamo peggio che serve: cagne.
volete impedirci di essere curate come persone, assegnandoci protocolli sanitari inadeguati, salvo quelli per la gravidanza e la procreazione.
fino alla morte, dobbiamo occuparci di chi ha bisogno, dare conforto e aiuto, pulire e rassettare la merda di cui riempite il mondo, mentre condividete consigli e pratiche per essere sempre meno umani.
volete chiamarla vita perché credete che di fronte a questa parola tutto sia messo a tacere e nessuno osi obiettare.
voglio dirvi, dal profondo del cuore, che quella che difendete è una forma di esistenza in estinzione, superata dalla storia, dalla cultura, da un’etica dell’amore e della libertà che vi ostinate a ignorare.
non difendete niente che si possa chiamare vita. difendete un senso di vergogna e inadeguatezza che appartiene solo a voi. il vostro senso della vita fa veramente schifo.
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PER APPROFONDIRE
Vai alla pagina della mozione 434 approvata in seduta straordinaria dal CC del Comune di Verona il 4 ottobre e promossa dal Consigliere Alberto Zelgher>> link
Leggi la mozione 434 >> testo in pdf
Vai alla pagina della mozione di sfiducia del CC di Verona al primo firmatario Alberto Zelgher per dichiarazioni di stampo omofobo alla stampa >> link
Leggi le iniziative del Consigliere Alberto Zelgher, tra cui la mozione 441 per i “bimbi mai nati” >> link
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